Onorevoli Colleghi! - I telefoni cellulari sono ormai divenuti un importante mezzo di comunicazione e compagni inseparabili per milioni di persone.
      Sono infatti circa 15 milioni i telefonini venduti ogni anno nel nostro Paese, che ha il primato comunitario di possessori di apparecchi di telefonia mobile (Eurostat, 2004); si tratta di un fenomeno che coinvolge circa il 60 per cento della popolazione.
      In Italia, la legge vieta ai minorenni di essere intestatari di un'utenza. Nonostante ciò, i cellulari pullulano negli zaini dei bambini. Non ci troviamo ancora ai livelli della Corea del Sud, dove si parla di dipendenza e psicopatologie, ma l'utilizzo è decisamente intensivo e l'età media degli utenti si è abbassata di molto.
      I dati ci dicono che circa il 90 per cento degli adolescenti italiani tra i 14 e i 19 anni e il 50 per cento dei ragazzi tra gli 8 e i 13 anni possiede un cellulare (fonte Eurisko). L'entità del fenomeno e l'elevata percentuale di minori in possesso di un apparecchio mobile richiede quindi una particolare attenzione. Da semplice mezzo per comunicare, il cellulare è diventato un vero e proprio strumento multimediale.
      Insieme all'aumento esponenziale di bambini e ragazzi che utilizzano il telefonino è cresciuto anche il numero delle funzioni degli apparecchi stessi. Oltre ai messaggi, le ultime generazioni di telefoni cellulari permettono l'invio e la ricezione anche di foto e filmati «fatti in casa», i cui contenuti non sempre sono legali o adatti ai minori, con conseguenti rischi per la tutela della loro vita privata.
      In questo senso sono sempre più frequenti i casi di «bullismo» - anche in

 

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ambito scolastico - con l'invio, tra bambini, di messaggi e di foto offensive o violente.
      Sono recenti le cronache di atti di violenza da parte di studenti all'interno delle scuole, con insegnanti o compagni di scuola aggrediti e offesi, ripresi e divulgati con i telefoni cellulari, come un inquietante «trofeo» del quale vantarsi. Anche nelle aule scolastiche circolano quindi, con sempre maggiore frequenza, registrazioni di violenza, messaggini con testi e foto volgari, che trovano un pubblico sempre più ampio.
      L'uso e l'abuso dei telefonini durante le ore di scuola è peraltro diseducativo e incide in maniera fortemente negativa sulla concentrazione, l'attenzione e l'apprendimento degli studenti.
      Accanto a questo abbiamo gli aspetti sanitari legati all'abuso dei telefoni mobili soprattutto tra i più giovani.
      Benché manchino ancora certezze scientifiche sui rischi per la salute legati all'uso dei cellulari, non è possibile ignorare le raccomandazioni delle principali agenzie pubbliche del mondo, che si fondano sull'esame dei lavori scientifici. Se da una parte - in base alle attuali conoscenze - non sono ancora provati effetti negativi per la salute umana legati all'utilizzo dei telefoni cellulari e ad una prolungata esposizione alle onde elettromagnetiche emanate, dall'altro si richiedono da più parti perlomeno l'applicazione del principio di precauzione e alcune regole di comportamento per un uso corretto e limitato del cellulare stesso.
      La proposta di legge che sottoponiamo alla vostra attenzione, inibendo l'uso dei telefoni cellulari durante l'attività didattica nelle scuole, vuole da una parte contribuire a raccogliere la preoccupazione espressa da medici e studiosi sui possibili effetti negativi provocati dalle emissioni elettromagnetiche prodotte dai cellulari, a cui i più giovani sarebbero maggiormente vulnerabili; dall'altra, vuole essere un freno ai fenomeni di «bullismo» scolastico, purtroppo sempre più frequenti.
 

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